Il mondo degli eventi: una sfida sostenibile

Cos’è cambiato, negli ultimi anni, nel mondo delle convention ed eventi fieristici?

In piena sintonia con il sentiment della società civile anche nella meeting industry è cresciuta l’attenzione alla sostenibilità. Destinazioni e sedi investono sempre più per ridurre il proprio impatto sull’ambiente e, parallelamente, promotori e organizzatori privilegiano location e destinazioni green. Oltre a questo, però, anche i porogrammi degli eventi sono sempre più orientati alla CSR coinvolgendo i partecipanti in attività che supportano la comunità locale. Per permettere all’intera filiera di compiere gli investimenti più efficaci sul fronte della sostenibilità non mancano strumenti ad hoc come, per esempio, il Social ROI, il progetto che si propone come indicatore dell’impatto degli eventi, espresso in euro, indicativo del valore prodotto e del rapporto tra risorse impiegate e effetti positivi generati (costi/benefici). Applicando il Social ROI, infatti, è possibile valutare gli impatti sui soggetti che intervengono nel processo di organizzazione e fruizione degli eventi e cogliere l’indotto generato nel territorio circostante, la fiducia da parte delle istituzioni, i consumi, le emissioni, l’efficientamento energetico e il miglioramento delle soft skill personali.

Uno dei temi ostici nell’ambito della meeting industry è l’eccedenza alimentare…

Un quarto della spesa degli eventi è dedicato alla ristorazione. Da questo dato si è evince quanto il food sia un aspetto chiave nell’organizzazione di congressi, meeting e convention: i promotori investono nella ristorazione perché sanno bene che è uno degli elementi dell’evento che sarà più ricordato. Proprio per evitare che il cibo di ottima qualità servito ai buffet e alle cene vada sprecato Federcongressi&eventi insieme alle onlus Banco Alimentare ed Equovento ha dato vita a Food for Good. Il progetto, inserito inserito tra le best practice della Piattaforma UE sul tema delle perdite e degli sprechi alimentari, permette il recupero del cibo non consumato per donarlo a enti caritatevoli quali case famiglia, mense per i poveri e centri per i rifugiati. Attraverso i volontari di Banco Alimentare ed Equoevento Federcongressi&eventi mette in contatto i responsabili delle società di catering con la onlus più vicina al luogo dell’evento affinché questa provveda al recupero delle eccedenze alimentari in tempi rapidi e in completa sicurezza. Grazie a Food for Good a oggi sono stati recuperati quasi 150,000 piatti pronti e 8.000 chilogrammi di pane e frutta. Un ottimo risultato, destinato sicuramente a crescere.

Quali sono le tendenze future legate alla circolarità applicata a eventi, congressi e fiere, a suo avviso?

L’intero sistema del Mice è sempre più sensibile al tema della circolarità ed è un trend che si rafforzerà nel breve periodo. Pensiamo, per esempio, ai grandi eventi che vengono progettati con sempre maggiore attenzione alla legacy. Le Olimpiadi di Londra hanno fatto scuola, con la realizzazione di strutture e infrastrutture urbane che, a evento finito, sono diventate un patrimonio dell’intera collettività. Così è avvenuto per l’Expo di Milano. Tanti i padiglioni dei vari Paesi hanno trovato una nuova destinazione d’uso e l’intera area sta diventando la sede di poli scientifici. E anche l’area sulla quale sta sorgendo l’Expo di Dubai con il nome di Distrct 2020 diventerà un nuovo quartiere all’insegna della sostenibilità ambientale. La circolarità sarà sempre un elemento imprescindibile di ogni evento, in ogni suo aspetto. Oltre al food pensiamo, per esempio, agli stand fieristici realizzati con materiali non solo ecosostenibili ma riutilizzabili e agli arredi temporanei che, concluso l’evento, vengono donati a realtà che operano nel sociale.

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